Mostra “Frammenti” del maestro Vincenzo Giubba

Vincenzo Giubba

Comunicato stampa

Roma, 20 Aprile 2024

Si è tenuto con grande successo il vernissage della mostra “Frammenti” del Maestro Vincenzo Giubba, presso lo Spazio Mecenate in Via Mecenate 8/d a Roma, il giorno 18 Aprile 2024 dalle ore 18:00, alla presenza di un folto ed attento pubblico.

Un momento della performance di Deborah Caprioglio

La mostra, curata con maestria e passione dall’artista stesso, rimarrà aperta al pubblico fino al 18 Maggio 2024.

L’evento di presentazione della mostra è stato un’occasione straordinaria, arricchita da una serie di interventi e performance di alto livello. Il Maestro Vincenzo Giubba ha condotto personalmente la serata, introducendo il pubblico nel suo affascinante mondo artistico.

Il M. Vincenzo Giubba attorniato da alcune delle sue opere

Una delle attrazioni principali è stata la straordinaria performance dell’acclamata attrice Debora Caprioglio, che ha incantato il pubblico con la sua interpretazione emotiva e coinvolgente di brani di prosa attinenti al tema della mostra “Frammenti”.

Il Maestro Giubba con Debora Caprioglio e Andrea Nannetti

Ad impreziosire ulteriormente l’atmosfera, gli interventi musicali del talentuoso chitarrista, architetto e docente di Design Andrea Nannetti che hanno aggiunto una nota di magia all’evento.

La presenza dell’ospite d’onore, il Premio Oscar per la Scenografia Gianni Quaranta, ha conferito un prestigio speciale alla serata, testimoniando il riconoscimento e l’apprezzamento per l’arte del Maestro Giubba a livello internazionale.

Il premio Oscar per la scenografia Gianni Quaranta al suo arrivo, lo accoglie la Moglie del Maestro Giubba Tang Ao

L’evento ha visto la partecipazione di numerosi nomi illustri dello spettacolo e del jet set nazionale ed internazionale, rendendo la serata un’occasione unica di incontro e condivisione tra gli amanti dell’arte e della cultura.

La supervisione attenta e la professionalità del Presidente dell’associazione, Maurizio Sarti hanno contribuito a garantire che l’evento si svolgesse in una atmosfera attenta e vibrante, all’altezza della qualità e dell’importanza della mostra.

Il Gallerista Maurizio Sarti con Vincenzo Giubba e Tang Ao

La direzione della galleria, affidata a Giovanni La Rosa, noto organizzatore di eventi della capitale, ha saputo valorizzare al meglio l’opera del Maestro Giubba, rendendo, anche tecnicamente, l’evento un’esperienza indimenticabile per tutti i presenti.

La mostra “Frammenti” rappresenta un momento significativo nel percorso artistico del Maestro Vincenzo Giubba, segnando il suo ritorno alla pittura dopo trent’anni alla guida dell’Accademia di Arte Moda e Design di Firenze. Un’opportunità imperdibile per ammirare e lasciarsi trasportare dall’arte di uno dei grandi maestri contemporanei.

Per ulteriori informazioni sulla mostra e gli orari di apertura, vi invitiamo a contattare lo Spazio Mecenate Via Mecenate 8/d, Roma.

Orari di apertura: Lunedi/Sabato 10:00 – 19:00

Contatti:

Telefono: 06 455 03 446 Email: info@spaziomecenate.com

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*evento annullato per motivi tecnici* Il fantastico mondo di Vasques e le suggestioni di Akasha

Nel nostro showroom di via Mecenate 8d vive la mostra Colori Carioca del giovane artista brasiliano Reinaldo Vasques. Le opere liberamente ispirate al fantastico rese con colori ad olio su fondi di tessuto dalle tonalità forti e contrastate, che rappresentano esemplari di una fauna multicolore e soggetti umani in un variopinto mondo immaginario, formano la cornice straordinaria alla spettacolare danza del ventre dell’artista Tiziana Puccia in arte Akasha, riconosciuta per le sue performances che suggestionano la fantasia e si rifanno ad una antica tradizione dell’Oriente. 

Le sinuosità del corpo di Akasha e i mirabilanti colori dei veli della danzatrice mescolandosi con facilità alle tonalità forti e colorate di Vasques formano uno straordinario spettacolo.

Maggiori informazioni a info@spaziomecenate.com *evento annullato per motivi tecnici*

Les mademoiselles


L’associazione culturale Spazio Mecenate è lieta di annunciare il secondo appuntamento per venerdì 16 luglio dalle ore 18 con la mostra “Les mademoiselles” che vuole rendere omaggio alla figura della donna attraverso le opere eseguite per mano degli artisti appartenenti allo scenario del ‘900 romano della collezione privata. Tra cui i maestri Ugo Attardi, Lamberto Ciavatta, Carlo Grechi, Emilio Greco, Renato Guttuso, Luigi Quintili, Renzo Vespignani e l’artista contemporaneo brasiliano Reinaldo Vasques.
Sarà un’occasione anche per salutare tutti coloro che vogliano trascorrere del tempo all’insegna dell’arte, accompagnati da un fresco calice di vino, prima della chiusura estiva.
Per gli appassionati: secondo il motto del collezionista l’arte deve essere accessibile a tutti ed è per questo che ha deciso di mettere in vendita tutte le opere presenti a prezzi ribassati.

Evento: Mostra d’arte “Les mademoiselles”.
Data, ora e luogo: 16 luglio 2021 ore 18, Via Mecenate 8d, 00184, Roma
Ingresso libero

New Revival. Collezione Sarti

A pochissimi passi dal Colosseo, il salotto openspace dell’Associazione culturale Spazio Mecenate, riapre finalmente le porte al pubblico dopo un lungo periodo di pausa. Dal 2017 ha sempre accolto artisti affermati ed emergenti di tutte le espressioni artistiche, dalla pittura, al canto, alla recitazione, alla performance e all’editoria. Inoltre, è stato artefice di numerosi eventi culturali tra cui il più noto ed apprezzato dai romani “Miracolo della neve a Santa Maria Maggiore” tenutosi ogni 5 agosto sul progetto dell’architetto Cesare Esposito. Importante è stata anche la grande manifestazione in occasione della grande Festa della Liberazione tenutasi alla Piramide Cestia il 25 aprile del 2017.
Per la riapertura, Spazio Mecenate organizzerà una rassegna che esporrà la meravigliosa collezione privata di Maurizio Sarti, nonché presidente dell’Associazione. La raccolta, avvenuta nel corso di oltre 50 anni di attività, comprende più di mille opere, tra cui serie limitate di incisioni, litografie, argenti e dipinti ad olio realizzati dalla fine dell’800 ad oggi dai più grandi maestri italiani. Per citarne alcuni: Ugo Attardi, Pietro Dorazio, Emilio Greco, Renato Guttuso, Fausto Pirandello, Aldo Turchiaro e Renzo Vespignani. La collezione è interamente in vendita per volontà del proprietario.
Il vernissage della mostra “New revival. Collezione Sarti” si svolgerà giovedì 1° luglio dalle ore 18 in via Mecenate 8d a Roma. Per festeggiare questo nuovo inizio, simbolo anche di rinascita per il mondo delle arti dopo questo tragico travolgimento della pandemia, si brinderà con un calice di vino e si riserverà in omaggio un’edizione speciale dedicata all’Esquilino e le sue bellezze. L’allestimento sarà visitabile fino al 10 luglio.
Il secondo appuntamento della rassegna prenderà luogo giovedì 15 luglio con un nuovo riallestimento dello spazio e della collezione Sarti fino al 31 luglio.

Miracolo della Neve a Roma – Edizione 2017

Dal 1983, nella serata del 5 agosto, davanti alla grande Basilica, prende vita uno straordinario spettacolo: scenografie stellari, giochi  di luce, proiezioni di immagini e fluorescenza lunare nella piazza.
Le statue della facciata della basilica illuminate, ruoteranno nell’incanto e nella suggestione scenica del prodigio, circondate da musiche classiche.
Un crescendo di grande suggestione fino ad arrivare al momento clou: alla mezzanotte è Miracolo della Neve a Santa Maria Maggiore. I candidi fiocchi discendono dal cielo e imbiancano il suolo per uno spettacolo davvero unico e imperdibile.

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Piero Fornai Tevini – Mostra Personale

Piero Fornai Tevini è conosciuto ed apprezzato per la costruzione di teatri in miniatura realizzati con reperti e materiali di recupero .

L’artista, che vive e lavora a Roma, crea, all’interno del suo studio ‘Atlantide’, teatrini o forse ‘scatole magiche’, dove mette in scena e celebra l’Eroe e il Mito, l’Amore e la Morte, la Bellezza e l’Oblio, dove le tinte che sceglie e le pennellate di colore si animano per dare vita alla materia.

Le opere di Piero Fornai Tevini sono piccoli sipari aperti sull’immaginario comune forgiato della tradizione occidentale. Protagonisti sulla scena di questi  teatri in miniatura sono simboli che appartengono al nostro retaggio mitologico, e icone che hanno preso il loro potere evocativo dalle storie e dalle fiabe quotidiane.  Nei lavori  di Fornai Tevini, la fiaba e il tema epico mitologico si incontrano con straordinaria leggerezza ed equilibrio fluendo davanti agli occhi dell’osservatore con una narrazione incantevole, animata da dettagli ricercati.

Sin dall’Antica Grecia il teatro utilizza simboli e narrazione per produrre conoscenza, ristabilire un senso comune di equilibrio e per nutrire l’identità con l’utilizzo di elementi simbolici, elementi  che ritroviamo  nelle eleganti scene che mostrano la fantasia e la ricerca dell’artista per la godibilità dell’osservatore e a nutrimento della fantasia del pubblico.

Per la personale dell’artista romano la Galleria Mecenate presenterà una serie di opere dedicate ad episodi epici e mitologici che condurranno il visitatore in un’epoca popolata di centauri ed unicorni che navigano fra le rovine e i fasti di antiche civiltà.

Femme Sauvage, Femme Sensuelle

Femmes Sauvages – Femmes Sensuelles

A cura di Valentina Vacca, Francesca Pasqui, Silvia Tagliaferri.

Il 21 aprile, l’Associazione culturale Spazio Mecenate inaugura presso la Casa Internazionale delle Donne la rassegna poli-artistica. Tale rassegna prevede diversi eventi ed iniziative, il cui filo conduttore si rintraccia nel long seller della psicanalista statunitense Clarissa Pinkola Estès, pubblicato nel 1993 e intitolato Donne che corrono coi lupi. Il mito della donna selvaggia, nel quale tale figura viene descritta come archetipo e fonte del femminino. A tal proposito, l’autrice specifica che: «La parola selvaggio qui non è usata nel suo senso moderno peggiorativo, con il significato di incontrollato, ma nel suo senso originale, che significa vivere una vita naturale, in cui la creatura ha la sua integrità innata e sani confini».

Recuperando quindi l’archetipo della Donna Selvaggia, si ripara pertanto una relazione infranta con la psiche istintuale profonda, questione spesso trascurata dalla psicologia tradizionale che si mostra spesso disinteressata ad argomentazioni più complesse, come ad esempio quella dell’archetipo, dell’intuitivo, del sessuale, delle età delle donne, del sapere della donna, del suo fuoco creativo. D’altro canto, anche la sensualità viene coinvolta nel territorio della psiche istintuale, costituendo essa stessa uno degli atteggiamenti più immediati e primordiali dell’entità femminile. Attraverso la lettura critica delle opere e la partecipazione attiva alle performances associate al testo dell’autrice, sarà possibile osservare da vicino la complessità del femminino, ritrovando la chiave adepta alla comprensione del suo immenso patrimonio dell’inconscio tramandato da madre in figlia e, in generale, da donna a donna.

Fulcro della rassegna Femmes sauvages-Femmes sensuelles, sarà l’esposizione di opere grafiche di Renato Guttuso, Renzo Vespignani, Ugo Attardi, Fausto Pirandello, Emilio Greco e Romain de Tirtoff meglio conosciuto come Erté. Tali artisti, i quali risultano tra i maggiori accreditati interpreti dell’arte del XX secolo, non di rado si sono dedicati all’interpretazione della figura femminile, narrandola nelle sue molteplici forme ed aspetti, persino in quelli più celati e spogliati dalle convenzioni sociali. L’obiettivo dell’esposizione è, quindi, quello di dare una panoramica come anche una lettura, delle molteplici sfaccettature del femminino.

Elemento Digitale – La Mostra

Opere di Maseda
A cura di Sara Rella e Lucia Pricoco

IL PROGETTO MASEDA NASCE NEL 2003 DA DUE ARTISTI ROMANI, SERGIO MILLOZZI E DAVID OVIDI.

Già dai primi anni dell’Accademia Maseda comincia a prendere forma e da subito si identifica in controtendenza rispetto alle avanguardie orientate verso la video arte e l’installazione. Maseda punta al ricupero dell’immagine, all’opera d’arte come oggetto, alla manipolazione pittorico-digitale, proponendo in maniera molto decisa opere apparentemente elementari. Uno dei loro primi cicli prese il nome appunto di Digitale elementare che divenne poi emblema di tutta la produzione.

Il ciclo ‘Sostanze’ è forse il ciclo che meglio rappresenta l’approccio ‘pittorico’ al digitale. Le opere prendono forma strato dopo strato, inizialmente dipinte a cera su plexiglass trasparente, acquistano nuova luce quando questo viene sovrapposto ad oggetti, frutta e altri elementi, quindi fotografato, rielaborato e dipinto in digitale. I colori esasperati e spesso acidi fanno si che l’opera esprima la sua forza cromatica, a sua volta accentuata dalla luce a neon freddo nel caso delle Light Box.
Nella mostra Elemento digitale i due artisti presentano la nuova serie di lavori.

Prolegomeni – La Mostra

Opere di MONIA MARCHIONNI e LUCA BELLUMORE
A cura di Sara Rella

SPAZIO MECENATE INAUGURA LA SUA ATTIVITÀ ESPOSITIVA CON UNA MOSTRA DEDICATA AI LAVORI DI MONIA MARCHIONNI E LUCA BELLUMORE.

Nella mostra fotografica che inaugura lo Spazio Mecenate Monia Marchionni e Luca Bellumore sono i co-autori di un linguaggio fotografico e scultoreo che nasce, nel 2008, dalla necessità di trasformare in arte la riflessione condivisa sulle costruzioni-costrizioni della società contemporanea. Monia Marchionni usa prevalentemente l’imprimitura di gesso su tavola e le installazioni-sculture e Luca Bellumore, la fotografia.
Nella prima serie ‘Differenziare differire’ Marchionni e Bellumore divengono gli attori della propria visione, indossano lo stereotipo dell’uomo in carriera e costretto dal suo “dover essere” in una società incerta, esitante che concede poco alla libertà d’espressione; rappresentano il valore dell’arte donandogli le sembianze di una figura femminile, garbata e fuori dal tempo, mentre intenta nel lavoro costante e instancabile della propria rivoluzione ci indica l’esempio da seguire.

Gli scatti proposti raccontano i simboli della società contemporanea; così la camicia è l’icona dell’uomo in carriera e la sua ripetizione è espressione di omologazione, ma diviene segno del suo contrario quando si compone in una pila di candide camicie che diventano una fune per evadere verso la libera espressione e il volere essere.
Insieme alla prima serie ‘Differenziare differire’ saranno presentati lavori inediti, una scultura a carattere installativo dove l’uomo sarà ritratto nella sua realtà quotidiana e qui metterà in atto la sua evasione, la sua differenziazione. Negli ultimi scatti l’ambiente, attraverso atmosfere surreali e misteriose, diviene estensione dell’uomo ed espressione delle sue emozioni e delle sue fantasie. L’uomo, il paesaggio urbano, e i giochi infantili sono in stretto rapporto tra loro, si avverte in tutto il lavoro una solitudine ricercata.
“Fil blanc” della prima serie e dei nuovi lavori è il colore bianco come sigillo della visione artistica condivisa; somma di tutti i colori, luminosa, essenziale, schietta, senza tempo né spazio.