Emilio Greco, Cui videbiris bella, 1975

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Descrizione

Emilio Greco, Cui videbiris bella, 1975, 60x80cm, Incisione all’acquaforte su lastra di rame, 125 tirature, 6 copie disponibili

Emilio Greco nasce a Catania l’11 ottobre del 1913 ed è stato uno scultore, scrittore e illustratore italiano. Osservando i resti delle opere greco-romane viene attratto e dunque scopre la sua passione per la scultura antica. La sua carriera comincia durante adolescenza intraprendendo l’apprendistato di scalpellino presso una ditta edile di un architetto locale. La Catania di quel tempo, però, non riuscì a dare all’artista le giuste soddisfazioni che desiderava, in quanto per i giovani vi era soltanto la possibilità di esporre in qualche piccola e rara mostra. Nel 1934 consegue un attestato da esterno presso l’Accademia di Palermo. A vent’anni avendo già a disposizione numerose opere grafiche, ha la possibilità di esporre al Circolo Artistico di Catania, seguita da una piccola esposizione nel ridotto del Teatro Massimo di Palermo di alcuni disegni. La progressione della sua fama è impressionate, come la mole di lavoro che riuscì ad accumulare fra terrecotte, sculture in marmo, anche grandi, ritratti e molti disegni che entrano nelle maggiori esposizioni italiane, francesi e tedesche. Con il susseguirsi degli anni, per un breve periodo ebbe la cattedra all’Accademia di Carrara come docente supervisore. In questo periodo ebbe come allievo il pittore Gualtiero Passani con cui intraprese un rapporto di collaborazione. Nel 1956, ottenne una grande popolarità grazie al monumento “Pinocchio e la Fatina” realizzato nel 1956 per il paese di Collodi. Realizzò nel 1970, anche il monumento a Papa Giovanni XXIII in San Pietro e delle Porte del Duomo di Orvieto. Nel 1974 il museo di Hakone gli dedicò uno spazio permanente con l’installazione denominata “Giardino di Greco”. Negli anni ’70 ottenne prima la cattedra presso l’Accademia di Belle Arti a Monaco, successivamente a Salisburgo grazie all’artista Oskar Kokoschka. Varie strutture ospitano le opere di Greco, come il Museo dell’Ermitage di San Pietroburgo e il Museo Puškin di Mosca, che gli dedicarono una sala di sculture e opere grafiche e, a Catania una collezione di numerose litografie e acqueforti. Fu un assiduo viaggiatore e viene attualmente considerato uno dei più grandi scultori del Novecento. Muore a Roma il 5 aprile nel 1995 ed è sepolto nel Cimitero di Sabaudia.

La collezione Sarti presso la galleria Spazio Mecenate possiede opere di Emilio Greco, tutte datate 1975. Questi lavori, come “Ibi illa multatum iocosa fiebant” e “Tum omnibus una omnes surripuit Veneres,” esplorano con maestria il corpo umano, richiamando sensualità e grazia con tratti stilizzati e forme morbide. Greco riesce a catturare la delicatezza dei soggetti con un tocco poetico, che trascende la rappresentazione realistica e rivela l’anima intima delle figure. Queste opere esprimono l’equilibrio tra vigore fisico e emotività profonda, caratteristiche distintive del suo approccio scultoreo.

Per maggiori dettagli, chiama Spazio Mecenate al numero indicato tra i contatti

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